La prima rivoluzione surrealista è quella dello spirito. Quando la Prima Guerra Mondiale seminava sangue e atrocità, solo i poeti e gli artisti hanno creduto alla potenza
dei sogni, alla forza dell’immaginario e del gioco. Hanno gettato, mescolato, esplorato, incollato, frantumato vocaboli, frasi e immagini per far emergere ciò che più di profondo e segreto è nascosto nel cuore degli uomini, per svelarci la bellezza, unica via verso la libertà. Arte e poesia, legate da un patto indissolubile, aprono gli spazi alla fantasia, ai campi fertili della creazione dove nulla è impossibile. L’idea surrealista sopravvive oggi in tutti coloro che vedono nell’immaginazione il più efficace vaccino contro l’omologazione e le convenzioni.